Il “re” dei Press agent, mestiere che in Italia ha inventato lui a fianco dei registi più grandi. Ha lanciato il cinema, con una punta di suspence, grande gentilezza e di infinità crudeltà se serviva”. Così Piera Detassis, presidente dell’ Accademia del cinema italiano Premi David di Donatello: “E’ anche il re dell’Iperbole (sua lettissima rubrica), della bugia tirata fino all’ultimo minuto per salvare o celebrare un film o un protagonista”. Lanciò artisti dal calibro di Sophia Loren e ha reso miti film come La Dolce Vita.
Il primo film a cui ha lavorato come addetto stampa fu La notte brava di Mauro Bolognini, scritto da Pasolini. Successivamente è stato il deus ex machina della carriera di molti divi, soprattutto grazie alla creazione di finti scandali (le famose lucherinate) per promuovere le pellicole in uscita. Sono rimaste celebri la love story inventata tra Florinda Bolkan e Richard Burton e il rogo dei capelli di Sandra Milo. Celebri alcune sue battute al vetriolo o particolari soprannomi dati ad attori e attrici che gli hanno inimicato molti personaggi del mondo del cinema.
Nel 2007, alla Mostra del Cinema di Venezia, è stato proiettato un film documentario sulla sua vita dal titolo Enrico LXXV, curato da Antonello Sarno.
Nel 2012 in suo onore è stata organizzata una mostra all’Ara Pacis, progettata e allestita da Nunzio Bertolami: “Enrico Lucherini – Purché se ne parli. Dietro le quinte di 50 anni di cinema italiano”.
Al Festival internazionale del film di Roma 2014 è presente con il documentario sulla sua vita Enrico Lucherini – Ne ho fatte di tutti i colori, regia e sceneggiatura di Marco Spagnoli.
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