Ieri sera, il Comitato Tecnico Scientifico è giunto a una revisione delle norme relative alle capienze per i concerti.
Si arriverà al 100% dei posti disponibili per tutti i luoghi all’aperto, compresi teatri e cinema, eccezion fatta per gli stadi che si stabilizzano al 75% e al 50% i palazzetti dello sport. Per i luoghi al chiuso, invece, le regole cambiano: si potranno riempire i locali sono fino all’80% della loro capacità. Tutto, ovviamente, sempre corredato da Green pass obbligatorio e mascherina.
L’indicazione potrà essere rivista nell’arco del prossimo mese. È valida per le zone bianche e dovrà poi essere tramutata in una decisione operativa dal Consiglio di ministri.
Per le discoteche, invece, si dovrà ancora attendere. «Specie in inverno sono ambienti chiusi e stipati di persone e con criticità nei sistemi di areazione», dice oggi il membro del Cts Fabio Ciciliano in un’intervista al Messaggero. «Ambienti in cui è impensabile che si mantengano la mascherina e il distanziamento. Parliamo di un’attività che è intrinsecamente connaturata da un maggiore rischio. Mi rendo conto che la situazione è difficile dopo un anno di chiusura, ma noi siamo tecnici. Lasciamo alla politica le decisioni».
Silvio Brusaferro, portavoce del CTS, sottolinea in una nota la «opportunità di una progressione graduale nelle riaperture, basata sul costante monitoraggio dell’andamento dell’epidemia combinato con la progressione delle coperture vaccinali nonché degli effetti delle riaperture stesse».
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